Cos’è un Ecomuseo ? è una rete
… di persone e luoghi, e delle loro relazioni nello spazio e nel tempo
Un Ecomuseo è un museo vivo e diffuso a tutto lo spazio, che non “sposta” il
patrimonio per collocarlo dentro 4 mura, ma privilegia il linguaggio
visivo diretto degli oggetti fisici e delle immagini nel loro contesto
originario offerto al pubblico.
Si occupa di studiare, conservare, valorizzare e presentare la
memoria collettiva di una comunità e del territorio che la ospita,
delineando linee coerenti per lo sviluppo futuro.
È il frutto del rapporto costruttivo tra una popolazione, la sua
amministrazione e un gruppo di esperti, che crea una rete di
persone, di luoghi, di risorse.
È un organismo che, pur rivolgendosi anche ad un pubblico
esterno, ha come interlocutori principali gli abitanti della comunità
i quali, anziché visitatori passivi, vogliono diventare fruitori attivi.
È un museo del tempo, dove le conoscenze si estendono e
diramano attraverso il passato vissuto dalla comunità per giungere
nel presente, con un’apertura sul futuro.
È un museo dello spazio: spazi significativi dove sostare,
camminare, osservare, vivere.
È un progetto per un futuro migliore, che riconosca il passato,
migliori il presente, realizzi un futuro sostenibile per le future
generazioni.
… è un patto con cui una comunità si prende cura del suo
territorio.
Nati e diffusi dapprima in Francia negli anni ’70, sperimentati poi
in molti altri paesi europei, si stanno diffondendo in Italia come
una delle forme più innovative nella difficile coniugazione di
conservazione e sviluppo, cultura e ambiente, identità locale e
turismo.
In Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli, Puglia e Umbria la creazione degli ecomusei è regolata da leggi specifiche.
La Toscana ha istituito i più vecchi d’Italia (Montagna Pistoiese
e Casentino). L’Umbria ha appena approvato nel luglio del 2011
il riconoscimento dei suoi primi Ecomusei tra cui il più “anziano”,
quello del Paesaggio Orvietano.
… e un Ecomuseo del Paesaggio ?
Un ecomuseo del paesaggio pone al centro della propria
attenzione tutto il territorio come un museo diffuso.
Rende nuovamente leggibile e apprezzabile – in primo luogo alla sua
popolazione – l’identità e la diversità del proprio paesaggio, la cultura
materiale e immateriale qui radicata nei secoli, le caratteristiche
ed i valori che possano orientare con maggiore coerenza scelte di
sviluppo sostenibile.
Le sue componenti essenziali sono:
Il territorio perché l’ecomuseo non è un edificio o un luogo, ma
è diffuso in tutto lo spazio, rappresentandone e rendendone più
visibili il paesaggio, la storia, la memoria, l’identità.
La popolazione che è il vero soggetto-oggetto dell’Ecomuseo,
perché solo la sua partecipazione ne legittima l’esistenza, perché
è il succedersi delle comunità e delle popolazioni nello spazio e
nel tempo che ha creato il paesaggio e il patrimonio di un territorio.
Il patrimonio, inteso non come una parte (come l’arte o la scienza o
l’archeologia, l’etnografia) ma come tutto ciò che per una comunità
è degno di essere considerato tale, o anche tutto ciò che i padri ci
hanno lasciato perché venga trasmesso accresciuto ai nostri figli.
Il paesaggio, come inteso dalla Convenzione Europea, cioè come
percepito e vissuto dalle popolazioni, che diventa quindi per
l’Ecomuseo il Bene Comune di cui prendersi cura collettivamente.