L’ECOMUSEO
è un patto con cui una comunità si prende cura del suo territorio.
È un museo senza mura, vivo e diffuso a tutto lo spazio, che non “sposta” il patrimonio per collocarlo al chiuso, ma privilegia il messaggio diretto degli oggetti, dei paesaggi, delle memorie, delle persone.
Si occupa di studiare, conservare, valorizzare e presentare la memoria collettiva di una comunità e del territorio che la ospita, delineando linee coerenti per lo sviluppo futuro.
È il frutto del rapporto costruttivo tra una popolazione, la sua amministrazione, esperti e volontari, che credono nella possibilità di creare una rete di persone, luoghi e risorse, per gestire il patrimonio materiale e immateriale, come un bene comune.
Il 14 marzo 2011 la Provincia di Perugia, il Gal Trasimeno Orvietano e gli 8 Comuni dell’area del Trasimeno hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che ha condotto nel 2013 all’istituzione condivisa dell’Ecomuseo del Paesaggio del Trasimeno.
Questo è avvenuto secondo i requisiti stabiliti dalla legge regionale 34/2007, in seguito all’autoriconoscimento partecipato del patrimonio materiale e immateriale dell’area e al progetto di fattibilità dell’Ecomuseo stesso.
Il Paesaggio
come definito dalla Convenzione Europea del Paesaggio, è l’insieme del
patrimonio, materiale e immateriale, oggettivo e soggettivo, come percepito
e vissuto dalle popolazioni, che diventa quindi per l’Ecomuseo il Bene Comune
di cui prendersi cura collettivamente.
La Mappa di Comunità
è lo strumento con cui una comunità esprime e rappresenta il territorio, i
suoi valori, ciò che vorrebbe trasformare e ciò che oggi manca.
Questo in una visione che, partendo dal passato, rende maggiormente consapevole il presente, per aprire lo sguardo verso il futuro.
Perché si è pensato a San Feliciano
Il Trasimeno è un lago antico per formazione, e antico è anche il rapporto tra lo
specchio d’acqua e l’uomo che da sempre usa le sue acque e vive le sue sponde.
Tra le popolazioni ed i paesi rivieraschi il grazioso borgo di San Feliciano adagiato tra le colline ed il Lago, delimitato da un antico castello, Zocco, e un vecchio emissario, affacciato sull’isola Polvese.
Storicamente considerato tra i centri più importanti nel rifornire di grosse quantità di pesce Perugia, è indubbiamente il più emblematico, tra i paesi del comprensorio, nel rappresentare l’antico rapporto uomo-lago.
In breve le tappe
Il 21 Ottobre 2011 è avvenuto il primo incontro tra i promotori della Mappa di Comunità e in generale dell’Ecomuseo del Paesaggio del Trasimeno, il GAL Trasimeno-Orvietano e la Provincia di Perugia, tra i facilitatori del percorso il CEA
Isola Polvese, il CEA Oasi La Valle e l’antropologo Lorenzo Dogana, coordinati dagli architetti Fiorenza Bortolotti e Riccardo Testa e la popolazione di San Feliciano.
Nel processo di costruzione della Mappa di Comunità è stato tenuto un diario di bordo nel quale annotare tutte le “chiacchierate e discussioni serali”, corredato delle foto scattate durante ogni incontro.
Da questo diario sono stati estrapolati dei passaggi e dei pezzi particolarmente significativi per comprendere il percorso creativo della Mappa.
Dopo il primo incontro è stato elaborato un questionario con due diverse versioni, una per i bambini e una per gli adulti, attraverso il quale raccogliere gli elementi per la costruzione della mappa.
Nel questionario si chiedeva di elencare i 5 elementi del territorio di maggiore valore e che, a giudizio del compilatore, lo distinguevano.
I questionari compilati sono stati tutti letti e visionati insieme al gruppo stabile dei partecipanti alla realizzazione della mappa (Pro Loco, circolo rematori, pescatori.).
La lettura e la ri-elaborazione dei questionari in vari incontri serali ha permesso di capire ed interpretare tutte le risposte soprattutto quelle che potevano essere “dubbie” per un “NON” abitante di San Feliciano.